Ugo Furlani

E’ una figura singolare e molto interessante nel panorama della speleologia isontina; archeologo goriziano, molto conosciuto nell’ambito cittadino, egli, fino dagli anni ’60, affianca l’attività ricognitiva dei vari gruppi grotte nelle cavità del Carso Goriziano intervenendo, con la collaborazione degli stessi speleologi, là dove, nel corso dell’esplorazione, emergono testimonianze archeologiche.
La sua storia, abbastanza particolare e alquanto singolare nonchè avventurosa, ha avuto un preludio giovanile che poteva dare adito ad un’evoluzione del tutto diversa a quella che invece è stata la sua vocazione in età matura.
Ugo Furlani, classe 1925, nato a Gorizia esordisce nel settembre del 1943 come allievo della Reale Accademia Navale di Brindisi, ma ben presto verrà coinvolto nelle vicende legate all’esercito di liberazione che lentamente risale la nostra penisola.
In seguito dunque agli eventi bellici della seconda Guerra Mondiale lo vediamo nell’ottobre dello stesso anno arruolarsi in qualità di bersagliere volontario nel LI° Btg. Allievi ufficiali bersaglieri, Raggruppamento Motorizzato Italiano. In queste vesti egli sarà impegnato sul difficile fronte di Monte Lungo, vicino a Cassino, per tutto il dicembre del ’43.
Con l’evolversi degli eventi e lo spostamento del fronte, nel febbraio 1944 egli è impegnato sul fronte appenninico molisano in qualità di sergente auc. Nel XXIX Btg. Bersaglieri, I° Raggruppamento.
Tra il marzo e il dicembre del ’44 attraversa quasi tutta la penisola ed in qualità di sergente auc. nel 185° Btg. Arditi guastatori paracadutisti “Nembo”, Corpo Italiano di Liberazione partecipa a diverse operazioni belliche sui fronti appenninico, adriatico e toscano.
Nel luglio 1944 riceve il brevetto di paracadutista alla Training Battle School della Special Force britannica a S. Vito dei Normanni in Puglia.
Sarà ancora, per tutto il periodo febbraio-aprile 1945, impegnato sul fronte appenninico emiliano con la qualifica di s.tenente paracadutista nel Rgt. “Nembo”, Gruppo di combattimento “Folgore”. Venne decorato al valor militare “sul campo” a Monte Lungo e sulla cosidetta Linea Gotica.
Da tali premesse nulla avrebbe fatto supporre che egli in seguito si dedicasse con estremo scrupolo e dedizione ad una materia, l’archeologia, che notoriamente richiede doti di calma , riflessione, studio e soprattutto moltissima pazienza. 
Il Furlani si avvicina all’archeologia nel 1949, seguendo gli scavi della villa romana alla Pubrida di Lucinico (GO) e della necropoli a cremazione del Monte Calvario (GO) effettuati dall’archeologo goriziano Sandro Stucchi.
Nel 1954, egli si laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Trieste.
Finalmente negli anni tra il ’57 e il ’59, partecipa alle campagne di ricerca di arte rupestre nelle cavità del Sahara centrale. Le sue riproduzioni pittoriche furono esposte nel 1960, alle mostre “Arte preistorica del Sahara libico” di Roma e di Venezia e un anno dopo, nel 1961, a New York; lo stesso tema fu rappresentato alla mostra internazionale “Arte preistorica del Sahara” svoltasi a Firenze nel 1986.
Dal 1960, egli è ricercatore del Museo Provinciale di Gorizia ed ispettore onorario della Soprintendenza alle Antichità delle Venezie, inoltre egli svolge attualmente attività didattica, presso il Centro Regionale di Catalogazione e restauro dei Beni culturali di Villa Manin, in qualità di direttore di seminario per la catalogazione della ceramica preistorica.
Il prosieguo delle indagini nell’Isontino, condotte attraverso l’analisi e l’esplorazione del territorio, la ricerca di superficie e il sondaggio sistematico, lo portano ad individuare anche alcuni castellieri sul Carso e una necropoli a cremazione sul Monte di Medea assieme ad altri insediamenti sulle alture del Collio e lungo la fascia pedecollinare e, nella piana alluvionale antistante, alcuni centri di lavorazione dei manufatti in selce.
Nel ’74, presso il Museo di Palazzo Attems, cura con successo la mostra “Preistoria nell’Isontino”.
In seguito, nelle sale del Museo Provinciale di Storia ed Arte di Gorizia, allestisce la mostra didattica permanente dedicata ai rinvenimenti archeologici nell’Isontino, dalla Preistoria al Rinascimento. 
La continua ricerca, fatta con metodo e costanza, porta lo studioso ad accertare nello stesso territorio anche nuove presenze di età romana.
Il repertorio ceramico medioevale e rinascimentale che il Furlani rinviene nei castelli isontini, e più in particolare per la Rocca di Monfalcone, grazie all’apporto del Gruppo Speleologico Monfalconese dell’Associazione del Fante, viene esposto alla mostra, da lui allestita nel 1980, al Museo di Palazzo Attems, intitolata “Ceramiche medioevali e rinascimentali nell’Isontino”. Nel contempo egli partecipa alle campagne di scavo in grotta, in stazioni su palafitta e su bonifica svolte nella Regione Veneta dall’Istituto di Paletnologia dell’Università di Ferrara e dai Musei di Verona, Vicenza, Trento grazie anche all’esperienza da lui fatta nel 1969, partecipando ad uno scavo in grotta in Galilea condotto dall’Università di Gerusalemme.
In tale periodo il Furlani effettua numerosi viaggi di studio in Francia e Spagna allo scopo di affinare la conoscenza dell’arte rupestre, in questo suo peregrinare non trascura nemmeno la Corsica, Malta, Austria, Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia, Grecia, Creta, Cipro, Siria Israele Libia, Algeria, Messico e Guatemala nonché le principali isole italiane.
Partecipa pure, in qualità di esperto, al seguito delle spedizioni del Gruppo Speleologico Goriziano in Turchia e Marocco. 
Il 23 maggio 1985, per la prima volta a Gorizia, nell’ambito delle manifestazioni collegate al VII Convegno di Speleologia Regionale, fu ospitata la manifestazione del premio “San Benedetto” che venne assegnato per l’occasione al signor Fabio Forti. In tale frangente, a sottolineare la validità del suo lavoro, venne consegnata al Furlani una Targa di Merito per le sue ricerche archeologiche svolte in cavità carsiche.
Sempre nello stesso anno, egli si laurea in Lettere presso l’Istituto di Protostoria Euroasiatica dell’Università degli Studi di Trieste, discutendo e conseguendo la lode, la tesi “Il ripostiglio di bronzi di S. Pietro presso Gorizia”.
Solo più tardi con l’avvicinamento al Gruppo Speleologico “Talpe del Carso” di Doberdò riprenderà in modo intensivo la frequentazione delle cavità carsiche abitate dall’uomo.
Egli in tale periodo sarà occupato nello scavo e nello studio di alcune cavità scoperte da questo gruppo, in particolare ricorderò la Grotta Vivisce 1 (5685 VG) e Vivisce 2 (5687 VG), ma in modo particolare la sua attenzione fu rivolta alla Grotta Pogrize (5175 VG). Tutte e tre le cavità si aprono nella zona dell’antico castelliere del Brestovec, ma mentre le prime due furono abitate solo saltuariamente e in periodi storici diversi, come semplici ripari, la terza risultò fin dalle prime battute la più importante, perché abitata permanentemente e per un lungo periodo.
I sondaggi nelle tre cavità dunque, permetterono di ampliare le conoscenze sul passato preistorico dell’area carsica goriziana mentre per quanto riguarda il Friuli, grande interesse per lo studio della preistoria regionale, presentarono gli esiti dello scavo effettuato anni prima nella Grotta del Monte Brischis (1739 Fr) situata nella vallata dello Judrio.
In quest’ultima venne individuato un insediamento umano ricco di reperti archeologici alcuni dei quali sono oggi esposti presso il Museo di Storia di Gorizia.
Attualmente l’attività del Furlani è diretta alla pubblicazione dei risultati conseguiti nella sua ricerca pluridecennale.

 


 

Bibliografia

Furlani U., 1969. Le attuali conoscenze sulla preistoria nel Goriziano. Gorizia, Congresso della Soc. Fil. Friulana, Gorizia.

Furlani U., 1969. Una stazione militare romana sul Castellazzo di Doberdò. Aquileia Nostra, XL, Padova: 57.

Furlani U., 1971. Medea Romana. Aquileia Nostra, XLI, Padova: 2.

Furlani U., 1972. Reperti della necropoli di S. Lucia al Museo Provinciale di Gorizia. Trieste.

Furlani U., 1973. Ricerche preistoriche affettuate nell’isontino a cura del Museo Provinciale di Gorizia negli anni 1965-1973. Aquileia Nostra, XLIV, Padova: 179-200.

Furlani U., 1974. Il castello di Cormons. Udine. 

Furlani U., 1974. Ritrovamenti preistorici nel Cormonense. Cormons, numero unico della Soc. Fil. Friulana.

Furlani U., 1974. NovejŠa prazgodovinska odkritja v GoriŠki pok rajini. Nova Gorica (SLO).

Furlani U., 1974-75. Una necropoli dell’età del ferro sul Monte di Medea. Aquileia Nostra, XLV-XLVI, Padova: 31-55, tav. 1.

Furlani U., 1975. Il ripostiglio di Gargaro. Trieste.

Furlani U., 1976. Le ceramiche medioevali e rinascimentali della Rocca di Monfalcone. Udine: 117-124. 

Nicolettis P., Furlani U., 1977. La Rocca di Monfalcone, il Museo, le strutture, i rinvenimenti archeologici. Atti del III Conv. Di Spel. Del Friuli-Venezia Giulia, Gorizia: 310. 

Rebez L., Furlani U., 1977. La Grotta di Pogrize di San Michele – Carso Goriziano. I rinvenimenti archeologici. Atti del III Convegno di Spel. Del Friuli-Venezia Giulia, Gorizia: 158-165.

Tavagnutti M., Furlani U., 1977. La grotta del Monte Brischis nella valle dello Judrio. I rinvenimenti archeologici. Atti del III Convegno di Spel. Del Friuli-Venezia Giulia, Gorizia: 166-179. 

Furlani U., 1979. Stazioni all’aperto e in grotta delle età del bronzo e del ferro nell’Isontino. Gorizia.

Furlani U., 1979. I castellieri, Carso di Monfalcone. Mariano: 119.

Furlani U., 1980. Paleoveneti nell’Isontino. Atti Conv. Este e la civiltà paleoveneta a cento anni dalle prime scoperte, Firenze: 129.

Furlani U., 1980. Le ceramiche del castello di Mossa. Pordenone.

Furlani U., 1980. Cenni di tecnica ceramica medioevale e rinascimentale. Gorizia.

Furlani U., 1980. Le ceramiche del Castello di Cormons, Torre di Ruttars, Rocca di Monfalcone e Castello di Gorizia. Pordenone.

Furlani U., 1982. Gli insediamenti preistorici del Carso Goriziano. Atti del I Ciclo di conferenze sull’ambiente carsico, Monfalcone: 7-24. 

Furlani U., 1982. Vasi gallici in bronzo al Museo Provinciale di Gorizia. Trieste.

Furlani U., 1983. Rinvenimenti archeologici in cavità del Carso Goriziano. Atti del Convegno di Preistoria del Friuli-Venezia Giulia, Firenze.

Furlani U., 1984. Rinvenimenti archeologici in cavità del Carso Goriziano. Monfalcone.

Furlani U., 1984. Gli insediamenti preistorici del Carso Goriziano. Monfalcone.

Furlani U., 1984. Il Carso Goriziano nella preistoria. Trieste.

Furlani U., 1985. Il ripostiglio di S. Pietro di Gorizia. Trieste.

Furlani U., 1986. Tracce medioevali nella Grotta di Torlano. Udine.

Furlani U., 1986. Testimonianze storiche ed archeologiche a Lucinico, Mossa, San Lorenzo Isontino, Capriva, Medea. Udine.

Furlani U., 1988. Glossario per la catalogazione dei manufatti preistorici. Passariano (UD). 

Furlani U., 1988. Insediamenti preistorici in grotta sul Carso Goriziano. Prazgodovinske naselbine v jamah na GoriŠkem Krasu. Gorizia.

Furlani U., 1990-91. Corso di archeologia. Preistoria e Protostoria. Università della III Età di Gorizia. Gorizia.

Furlani U., 1991-92. Corso di archeologia. Arte rupestre preistorica. Università della III Età di Gorizia. Gorizia.

Furlani U., 1995. Medea e il suo Colle. Dalla Preistoria alla Romanità. Gorizia. 

-- Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. -- Se vuoi consultare la politica di trattamento cookies clicca su maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi