Federazione Speleologica Isontina

La storia della Federazione Speleologica Isontina, se vogliamo, non è strettamente legata alla città di Gorizia, ciò nonostante essa ha avuto dei risvolti sulla speleologia cittadina che non possiamo certo trascurare.
Direi, anzi, che in passato la nostra città in alcuni periodi ha avuto un ruolo di primo piano nel dare nuovi stimoli e una continuità alla prosecuzione della sua attività.
Oggi inoltre il recapito ufficiale della F.S.I. è ubicato a Gorizia presso la sede del C.R.C. “C. Seppenhofer”; ho creduto dunque opportuno inserire anche questo capitolo nelle vicende della storia della speleologia cittadina.
Anche se per la verità la storia della Federazione Speleologica Isontina è relativamente recente (l’atto costitutivo risale solamente al 23 maggio 1986), essa ha avuto origini ben più lontane.
Per trovare, infatti, le radici e le motivazioni che hanno permesso la realizzazione di quest’aggregazione dei gruppi speleologici isontini bisogna andare indietro nel tempo ed arrivare sino agli anni ’60.
In tale periodo, infatti, la speleologia nell’area della provincia di Gorizia svolgeva un ruolo marginale nel contesto regionale.
I gruppi grotte ivi esistenti, vuoi per motivi storici, vuoi per motivi caratteriali, erano piuttosto isolati tra loro e privi di una vera e propria strategia comune finalizzata allo sviluppo della speleologia stessa. La necessità però di avere un unico indirizzo delle attività speleologiche all’interno del territorio provinciale si fece sempre più esigente a partire dal 1969, tanto da indurre le varie associazioni a riunirsi per tentare di costituire un qualcosa che assomigliasse ad una federazione.
Al fine di perseguire questo scopo comune, già a partire dal 1968 cominciarono ad intensificarsi i contatti tra i vari gruppi speleologici isontini che ben presto portarono, come conseguenza, alla nascita, in una limpida e fredda sera del novembre 1969, a Monfalcone, del Comitato di Coordinamento dei Gruppi Speleologici della Provincia di Gorizia#: vi aderirono quattro dei cinque gruppi esistenti.
Non ci è dato di sapere però quale di questi non aderì in prima battuta al Comitato. La cosa però ci fa capire che nel 1969 non si era formata ancora quella coscienza e unità d’intenti come invece ci si poteva aspettare.
A spiegare questo comportamento, se non proprio a giustificarlo, dobbiamo rifarci alla situazione della speleologia isontina negli anni ’60 in cui, come si è detto, i vari gruppi operavano in modo estremamente isolato, senza che fra di essi vi fosse mai stata una vera collaborazione.
Inoltre, ad aggravare il tutto, c’era un’evidente diffidenza se non proprio rivalità fra quei gruppi che risiedevano nella stessa città. 
La nascita del Comitato quindi ha avuto un travaglio sofferto ed è molto difficile oggi ricordare chi fu il propiziatore di questa importante iniziativa, soprattutto la mancanza di documenti al riguardo ha influito in maniera significativa rendendo tutto più sfumato e dai contorni incerti.
Alcune relazioni, a firma di Graziano Cancian, apparse su “Speleologia Emiliana” nel 1970 e 1971, potrebbero far pensare che egli abbia contribuito in prima persona alla realizzazione di questa unione. Mi sembra però più realistico pensare che alla fine degli anni ’60 i gruppi grotte isontini avevano ormai raggiunto la consapevolezza che solamente attraverso una reciproca collaborazione si potevano raggiungere risultati migliori ed era possibile porsi contestualmente in competizione con i più quotati gruppi grotte regionali.
Superate pertanto le difficoltà iniziali, dovute a reciproche incomprensioni e ad evidenti ragioni campanilistiche, a cui i gruppi erano molto legati in quel periodo, si gettarono le basi per una futura collaborazione.
A quella prima seguirono altre riunioni tra cui quella del 16 gennaio 1970, nel corso della quale fu decretata ufficialmente la nascita del Comitato sopraccitato e che in pratica fu il primo serio tentativo per costituire un Federazione Speleologica Isontina#.
Al proposito il relatore ci informa che alla riunione, svoltasi a Monfalcone, parteciparono tutti i gruppi della provincia e questa volta ci fu un’unanime adesione al nuovo organismo, nel contempo fa un elenco delle associazioni partecipanti che erano nell’ordine: Gruppo Speleo “L.V. Bertarelli” sez. C.A.I. Gorizia, Gruppo Speleologico Goriziano, Gruppo Speleologico Monfalconese dell’Ass. Naz. Del Fante di Monfalcone, Gruppo Speleologico “Oscar Miniussi” di Monfalcone, Gruppo Speleologico Monfalconese “G. Spangar” di Monfalcone.
A questa seguirono altre riunioni la cui organizzazione venne affidata di volta in volta ai vari gruppi con un sistema a rotazione.
Alcune manifestazioni a carattere culturale furono il risultato di questi incontri ma il tutto alla fine si esaurì forse per mancanza di idee o più probabilmente perché i tempi non erano ancora maturi per una vera e propria collaborazione.
Resta comunque, a mio parere, il fatto che si era innescata una coscienza speleologica nuova, cosa questa di per se estremamente positiva e che più tardi avrebbe comunque dato i suoi frutti.
Va segnalato anche che per la prima volta veniva ufficialmente redatto un elenco dei gruppi speleologici esistenti nel 1970 nella provincia di Gorizia; a questi primi cinque poi con il tempo se ne sono aggiunti altri, ma due dei gruppi storici isontini presenti in quel periodo, purtroppo hanno cessato la loro attività ormai da anni.
Spenti i primi entusiasmi, seguì un lungo periodo di stasi non privo però di iniziative comuni che culminò agli inizi del 1986 con la formazione di un’aggregazione che i gruppi proponenti denominarono Federazione Speleologica Isontina. 
Essa, dunque, nasce il 23 maggio 1986 come attesta il primo atto costitutivo che era stato controfirmato questa volta dai seguenti gruppi: Centro Ricerche Carsiche “C. Seppenhofer” di Gorizia, Gruppo Speleologico “Talpe del Carso” di Doberdò del Lago, Gruppo Speleologico Carsico di S. Martino del Carso, Gruppo Speleologico Monfalconese “G. Spangar” sez. C.A.I. di Monfalcone, Gruppo Speleologico dell’Ass. Naz. Del Fante di Monfalcone, Gruppo Speleo “L.V. Bertarelli” sez. C.A.I. di Gorizia. Come si vede il panorama speleologico isontino si è arricchito di molti altri gruppi rispetto ai cinque del ’69. 
In pratica la Federazione rappresentava ora tutta la speleologia della provincia, e con queste premesse si propose come un ente di coordinamento intergruppi per poter promuovere e sostenere l’attività delle associazioni rappresentate tramite adeguate iniziative. Tra queste, l’idea di stampare un notiziario semestrale in modo da far conoscere la F.S.I. anche al di fuori della provincia, trovò tutti d’accordo.
Nasce così “Speleologia Isontina” che ancora oggi rappresenta un valido strumento di divulgazione ed un mezzo sicuramente efficace anche per divulgare l’attività svolta dai gruppi minori che altrimenti non potrebbero pubblicare i risultati dei loro lavori.
Se a questo punto andiamo ad analizzare quale sia stato l’elemento aggregante che diede l’avvio alla formazione della Federazione, possiamo affermare che senza dubbio l’organizzazione del “Triangolo dell’Amicizia” giocò un ruolo abbastanza importante. Era ed è, questa, una manifestazione nata all’inizio come incontro conviviale tra i gruppi grotte della provincia di Gorizia e le regioni contermini della Carinzia (Austria) e Slovenia (allora facente parte della Repubblica Federale di Jugoslavia), ma col tempo si trasformò in un vero e proprio incontro per scambi culturali tra le diverse realtà delle “speleologie transfrontaliere”. 
L’organizzazione del “Triangolo” che spettava per turnazione annuale ai vari gruppi grotte appartenenti rispettivamente alla Slovenia, Carinzia e Isontino, si trasformò così in un incontro internazionale inteso a sviluppare iniziative comuni di largo respiro (Fig. 52).
Evidentemente questo fatto portò come conseguenza ad una maggiore collaborazione dei gruppi grotte isontini che come si è detto sentirono l’esigenza di aggregarsi in una Federazione e promuovere questa manifestazione come uno dei punti qualificanti della propria attività.
Infatti, nello statuto, che verrà ufficializzato davanti un notaio solamente il 5 gennaio 1994, si legge all’Art. 1 – ” … La F.S.I. appoggia tutte le attività inerenti la Speleologia e in particolare si prefigge di: 
Promuovere iniziative e Convegni Speleologici tra le regioni confinarie contermini.
Promuovere l’incontro speleologico annuale dell’Amicizia fra Austria– Italia – Slovenia …”. 
Già quindi dall’anno 1986 l’organizzazione del “Triangolo dell’Amicizia” diventa patrimonio della Federazione che ne curerà tutte le varie edizioni successive che si svolgeranno in Italia e contribuirà in maniera significativa anche a quelle organizzate in Slovenia e Carinzia.
Inoltre, sempre all’Art. 1 dello statuto, si legge: ” … La F.S.I. del Friuli-Venezia Giulia svolge, promuove, sostiene l’attività dei Gruppi Speleologici Isontini rappresentati nell’interesse generale della Speleologia … “. La Federazione Speleologica Isontina nasce pertanto in primo luogo come un ente di coordinamento tra i vari gruppi speleologici della provincia di Gorizia.
E’ appunto in questa veste che il presidente di turno, Maurizio Tavagnutti, si presenta nel 1996 al Convegno indetto in occasione della ricorrenza dei 30 anni dell’istituzione della Legge Regionale 27/1966 che si svolse a Trieste, presentando un’ampia e dettagliata relazione in cui veniva auspicata una maggiore collaborazione tra il Catasto Grotte Regionale e la Speleologia di base.
Sarà proprio grazie a questa relazione che il responsabile del Catasto, prof. Franco Cucchi, si impegnerà formalmente a far pervenire ai vari gruppi grotte regionali tutti i dati informatizzati relativi alle cavità catastate, cosa che avverrà effettivamente e puntualmente alcuni mesi più tardi.
E’ dunque questo uno dei primi e più importanti risultati che la Federazione ottiene anche a beneficio di tutta la speleologia regionale. Ma l’impegno dei gruppi isontini in questi anni si rivolge anche verso altri settori, in primo luogo come si è detto, nel campo editoriale dove con la stampa del notiziario “Speleologia Isontina” dimostrerà di avere anche una capacità d’informazione non indifferente.
Il notiziario che dopo il 1986 uscirà con cadenza semestrale, infatti, rappresenta un elemento nuovo nel panorama speleologico isontino in quanto costituisce forse l’unico documento che testimonia l’attività svolta dai gruppi, anche quelli minori, nell’ambito della provincia.
Nel frattempo la geografia speleologica nel goriziano è radicalmente cambiata rispetto a quella del 1969 e, nonostante alcuni gruppi storici siano scomparsi ormai da tempo, rimangono pur sempre ancora i sintomi di vecchie incomprensioni ormai radicalizzate; ben presto, infatti, il Gruppo Speleologico Monfalconese Ass. Naz. Del Fante esce dalla Federazione.
Poco dopo anche il Gruppo Speleo “L.V. Bertarelli” si allontanerà, anche se per la verità esso non era mai riuscito ad entrare nella mentalità comunitaria della medesima.
Intorno al 1990 pertanto la Federazione Speleologica Isontina risulta composta dai seguenti gruppi: C.R.C. “C. Seppenhofer”, G.S. “Talpe del Carso”, G.S. Carsico e G.S. Monfalconese “G. Spangar”. Essi daranno vita quindi al nuovo corso della Federazione che culminerà con una reiscrizione del vecchio statuto del 1986 per poi ufficializzarlo, come si è detto, il 5 novembre 1994.
La nuova realtà isontina è presente a Fiume Veneto in occasione di “SPELAEUS FLUMEN ‘96” dove allestisce uno stand tutto suo destando l’interesse dei molti visitatori, ma soprattutto ha l’opportunità di dimostrare l’attività svolta e la ritrovata unità della provincia.
Sarà poi nel 1997 con l’organizzazione del “16° Triangolo dell’Amicizia”, svoltosi a Selz (Ronchi dei Legionari – GO) nei giorni 20-21-22 giugno, che la Federazione Speleologica Isontina saprà darsi un volto nuovo “rifondando” in un certo senso l’organizzazione di questa manifestazione.
Sotto la spinta della parte più rinnovatrice della stessa, vennero in quella occasione gettate le basi per i futuri incontri triangolari, che nelle intenzioni degli organizzatori dovevano essere, da quel momento, impostati in modo tale da ottenere un reciproco scambio culturale tra le varie regioni confinanti. Inoltre si dovevano creare i presupposti affinché questi costituissero altrettante occasioni per poter risolvere gli eventuali problemi derivanti dalla presenza di un confine in pieno territorio carsico.
Per la prima volta, infatti, venne esteso l’invito a tutti i gruppi grotte nazionali italiani, austriaci e ovviamente sloveni, all’incontro di Selz vennero inoltre organizzati diversi dibattiti e manifestazioni collaterali.
Da segnalare, in questo contesto, l’incontro storico tra tutti i gruppi speleologici regionali durante il quale vennero gettate le basi per la costituzione dell’attuale Federazione Speleologica Regionale.
L’attività della F.S.I., come si vede, è stata ricca di iniziative; in particolare essa si è distinta nell’opera di sensibilizzazione verso quei gruppi che ancora oggi rimangono al di fuori dell’organizzazione, essendo tuttora fermamente convinta che solamente unendo le varie forze si riesca a lavorare per una speleologia moderna e al passo coi tempi.
Oggi la Federazione può contare sull’adesione di altri gruppi che nel corso del 1998 hanno voluto affiliarsi, perché anch’essi convinti di quanto sopra riportato.
Al primo nucleo pertanto si sono aggiunti: lo Speleo Club Monfalcone, il Centro Studi Scienze della Terra di Monfalcone ed il Museo Carsico Geologico e Paleontologico di Monfalcone, portando così a sette il numero totale dei gruppi che compongono attualmente la Federazione. 

-- Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. -- Se vuoi consultare la politica di trattamento cookies clicca su maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi